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Private Equity – perchè tanto clamore?

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Private Equity – perchè tanto clamore?

Il private equity ha rivolto sempre più la sua attenzione al settore del ciclismo e negli ultimi anni sono stati effettuati alcuni investimenti di alto profilo.

Ma perché i marchi del ciclismo ricevono tutta questa attenzione da parte del private equity?

 

Prospettive positive a lungo termine

A parte la recente ondata di scorte post Covid, il settore ciclistico ha registrato una crescita significativa negli ultimi anni. Gli investitori di private equity riconoscono il potenziale di rendimento sostanziale in un mercato con prospettive di espansione a lungo termine.

 

Elettrificazione del ciclismo

Anche i progressi tecnologici, in particolare per quanto riguarda le biciclette elettriche, hanno svolto un ruolo significativo nel catturare l’interesse degli investitori. La comparsa delle biciclette elettriche ha ampliato il fascino del ciclismo e ha aperto nuove possibilità di innovazione e penetrazione del mercato.

 

Il ciclismo è resistente

L’industria del ciclismo ha dimostrato una certa resistenza durante le fasi di crisi economica, rendendola un’opzione di investimento interessante per le società di private equity alla ricerca di rendimenti stabili. Anche in tempi difficili.

 

Il ciclismo è frammentato

La natura frammentata del mercato del ciclismo offre opportunità di consolidamento e integrazione, consentendo agli investitori di private equity di creare sinergie e migliorare l’efficienza operativa. Questo consolidamento può portare a un aumento della redditività e della crescita.

 

ESG e sostenibilità

La sostenibilità e i benefici ambientali associati al ciclismo si allineano bene con la crescente enfasi sulle considerazioni ESG nelle decisioni di investimento. Gli investitori di private equity sono sempre più orientati a investire in aziende che promuovono pratiche sostenibili e contribuiscono positivamente alla società. Il ciclismo soddisfa tutte queste esigenze.

 

Opportunità di espansione

Infine, il settore del ciclismo offre un potenziale di espansione e internazionalizzazione. Le società di private equity possono fornire il capitale e le competenze necessarie per sostenere le aziende nell’espansione della loro presenza in nuovi mercati, sfruttando le tendenze globali del ciclismo.

 

Il private equity è un bene per il ciclismo?

Ecco alcuni potenziali vantaggi e svantaggi del private equity nel contesto del settore ciclistico:

 

Pro:

  1. Infusione di capitale: Le società di private equity possono fornire capitali significativi alle aziende ciclistiche, consentendo loro di investire in ricerca e sviluppo, espandere la capacità produttiva, lanciare nuove linee di prodotti o entrare in nuovi mercati. Questa iniezione di fondi può accelerare la crescita e aiutare le aziende ciclistiche a realizzare il loro potenziale.
 
  1. Competenza operativa: Le società di private equity hanno spesso una vasta esperienza e conoscenza nella gestione delle imprese. Possono apportare competenze specialistiche per ottimizzare le operazioni, migliorare l’efficienza e incrementare le prestazioni aziendali complessive nel settore ciclistico. Questa guida può essere preziosa per le aziende che cercano di scalare o di affrontare condizioni di mercato difficili.
 
  1. Guida strategica: Gli investitori di private equity possono offrire una guida strategica e un supporto alle aziende ciclistiche. La loro conoscenza del settore e la loro rete possono aiutare ad analizzare il mercato, a identificare le opportunità di crescita e a sviluppare strategie commerciali efficaci. Questa guida può aiutare le aziende ciclistiche a posizionarsi per un successo a lungo termine.
 
  1. Accesso alle reti: Le società di private equity dispongono in genere di reti consolidate di contatti industriali, potenziali partner, fornitori e clienti. Queste reti possono essere sfruttate per aprire le porte alle aziende ciclistiche, consentendo loro di stringere relazioni preziose, assicurarsi canali di distribuzione ed espandere la loro portata sul mercato.
 

Contro del private equity nel ciclismo:

  1. Perdita di controllo: Quando le società di private equity investono in aziende ciclistiche, di solito acquisiscono una quota di proprietà significativa, che può portare a una perdita di controllo per i fondatori originali o il team di gestione. La società di private equity può avere una propria agenda e dare priorità ai ritorni finanziari a breve termine rispetto alle decisioni strategiche a lungo termine, portando potenzialmente a conflitti di interesse.
 
  1. Concentrazione a breve termine: Gli investitori di private equity hanno un orizzonte di investimento limitato, in genere di circa 3-7 anni, durante il quale mirano a generare rendimenti sostanziali. Questo orientamento a breve termine può portare a esercitare pressioni sulle società ciclistiche per ottenere risultati rapidi, compromettendo potenzialmente la sostenibilità o l’innovazione a lungo termine a favore di guadagni finanziari immediati.
 
  1. Leva finanziaria: Le operazioni di private equity spesso comportano un prestito significativo o una leva finanziaria delle attività di un’azienda ciclistica. Se da un lato la leva finanziaria può fornire capitale aggiuntivo, dall’altro aumenta il rischio finanziario. Se l’azienda non riesce a rispettare i propri obblighi finanziari o si trova ad affrontare una crisi, l’onere del debito può diventare schiacciante e mettere a rischio la sua stabilità.
 
  1. Potenziale ristrutturazione: Gli investitori di private equity possono intraprendere sforzi di ristrutturazione per migliorare le prestazioni finanziarie delle società ciclistiche. Ciò potrebbe comportare misure di riduzione dei costi, licenziamenti o cambiamenti nella direzione strategica, che potrebbero avere un impatto sulla cultura, sulla forza lavoro e sulle prospettive a lungo termine dell’azienda. È essenziale considerare le potenziali implicazioni sociali e umane di tali azioni.
 

Recenti investimenti di PE nel ciclismo

Ecco alcuni degli investimenti di maggior profilo degli ultimi anni nel settore del ciclismo:

 

– Pinarello – La società di PE statunitense L Catterton ha acquistato l’80% del marchio italiano di biciclette per 90 milioni nel 2016. Pinarello ha mostrato una crescita significativa negli ultimi anni e ora l’azienda starebbe per uscire con una valutazione di 250 milioni di euro nel 2023.

 

– Colnago – Il fondo Abu Dhabi, con sede negli Emirati Arabi Uniti, ha acquistato il 100% dello storico marchio di biciclette nel 2020 per una valutazione di 25 milioni di euro, pari a un rapporto prezzo/utili di 1:1.

 

– MVC Group – Nel febbraio 2019, Equinox Investments, una società di private equity italiana, ha acquisito una partecipazione del 40% in Manifattura Valcismon, l’azienda italiana di abbigliamento sportivo che possiede i marchi Castelli e Sportful. L’investimento avrebbe avuto un valore di 90 milioni di euro.

 

– Canyon – Nel dicembre 2020, Groupe Bruxelles Lambert (GBL), una società di investimento belga, ha acquisito una partecipazione di maggioranza in Canyon Bicycles, un produttore tedesco di biciclette di alta qualità. L’operazione avrebbe avuto un valore di 800 milioni di euro.

 

Gli investimenti dei fondi di private equity nel ciclismo sono destinati a rimanere. Più investimenti significano più visibilità per lo sport e innovazione. Le aziende a conduzione familiare spesso cadono nella trappola della stagnazione. L’argomento contro il private equity è la sua visione a breve termine e l’enorme pressione a generare rendimenti. È un bene per il ciclismo in generale? Solo il tempo potrà dirlo.